Le probabilità che il nostro organismo sviluppi patologie tumorali come quelle descritte, sono direttamente proporzionali ai tempi di esposizione dell’organismo stesso alle pericolose polveri. Non è determinabile a priori quanto amianto occorre respirare per ammalarsi , né è possibile definire una distanza di sicurezza dall’eternit soggetto a progressivo sbriciolamento: le polveri rilasciate in aria possono coprire un’area la cui estensione è fortemente influenzata dagli agenti atmosferici. Ci sono persone (pochissime) che si ammalano avendo respirato le stesse fibre che respira il resto della popolazione cittadina (poche, ma tutti le respiriamo ). Insomma è una questione di suscettibilità individuale. In genere occorrono mesi di inalazioni di amianto per contrarre il mesotelioma.
Il di chi lo ha inalato per almeno mesi si. La stragrande maggioranza degli ammalati ha respirato fibre di amianto per mesi e mesi, se non anni, spesso senza protezioni. Se vi state quindi domandando quando l’ amianto è pericoloso, la risposta è proprio quando ha luogo un processo di degradazione dello stesso: è questo il caso di materiali di tipo friabile o anche compatto, la cui superficie risulta però danneggiata (lastre, tubazioni, serbatoi e via dicendo).
Quando parliamo di amianto facciamo riferimento ad una componente costituita da fibre che possono dividersi longitudinalmente. Se il materiale utilizzato contiene amianto particolarmente friabile, queste fibre si distaccano più facilmente e possono essere inalate, giungendo fino in profondità negli alveoli polmonari proprio perché molto sottili. Quando si parla di amianto è impossibile non parlare delle diverse patologie che derivano dalla presenza di questa particolare sostanza, la quale altro non fa se non danneggiare, in modo assai.
D’altra parte, non è possibile definire un tempo minimo di esposizione a partire dal quale si instaura con certezza una condizione patologica, o quanto amianto occorre respirare per ammalarsi. Si sono verificati casi di soggetti che, pur esposti per breve termine a fibre di amianto anfibolo, hanno poi sviluppato il mesotelioma pleurico, forma tumorale che colpisce le cellule della pleura. Una zona dove era presente amianto va denunciata alle autorità competenti, che dovranno provvedere a bonificarla. Purtroppo non si può stabilire se il mesotelioma si sviluppa per il contatto con la 7° o n-esima volta da che lo si respira.
Quanto tempo ci vuole per ammalarsi ? Per COVID-1 l’intervallo è 1-giorni, con un periodo di incubazione medio di 5-giorni. Ho respirato amianto per una vita: così mi sono ammalato. Ora voglio un risarcimento La storia di Pier Luigi Colombo, tecnico alla centrale Enel di Turbigo: gli è stata diagnosticata una grave.
Per questo il maggior rischio si corre quando si viene. Per quanto riguarda invece il cancro ai polmoni è difficile riuscire a collegarlo direttamente all’ amianto. Si tratta di una forma tumorale che insorge per esposizioni non specifiche, ovvero per la combinazione di più fattori decisivi come, ad esempio, l’inalazione di particelle cancerogene e il fumo di sigaretta. Da due anni abbiamo presentato ricorso al Tar il quale finora non ha ancora preso in considerazione la nostra pratica…ed il dubbio sorge…tutto tace forse perché ad ammalarsi e morire non fu l’addetto alle caldaie o alle macchine della nave che non poteva non essere a contatto con l’ amianto ( come recenti sentenze hanno dimostrato) ma un Ufficiale che ha respirato l’ amianto sui ponti. L’incubazione è il periodo da quando sei infetto a quando ti ammali.
Una volta respirate queste fibre si possono accumulare nei bronchi e negli. Affidarsi alla rimozione fai da te è una scelta da evitare assolutamente, dal momento che con un lavoro svolto male si corre il rischio di contaminare anche altre zone della casa e di inalare fibre pericolose. Confermo che l’esposizione all’ amianto deve essere intensa e prolungata (per mesi o anni) prima di essere dannosa. Inoltre, sono necessari molti anni dall’esposizione prima di osservare. E intanto noi, e soprattutto chi abita ad Alessandria, cominciamo a respirare fibre di amianto in quantitativi oltre gli “ufficiali” limiti di sicurezza.
E lo sanno bene gli operai delle tante fabbriche, soprattutto al Nor che per una vita hanno respirato amianto tutti i giorni, senza conoscerne la pericolosità. Il aprile, alla vigilia della Giornata mondiale delle vittime dell’ amianto , decine di lavoratori e familiari sono scesi in piazza a Sesto San Giovanni (Milano) per tenere viva l’attenzione sul tema. Il rischio di ammalarsi di tumore al polmone c’è dal momento che 4mila persone si recano ogni giorno in queste sedi costruite con l’ amianto.
Ma quanto può essere dannoso respirare l’ amianto ? Vogliamo riportarvi quanto riferisce il Ministero della Salute in merito a questo problema. La respirazione delle fibre dell’ amianto può causare tre differenti malattie, l’asbestosi, il cancro al polmone e il mesotelioma. Difficoltà respiratorie, disturbi cardiaci, danni al pericardio sono alcune delle conseguenze dell’inalazione dell’ amianto con conseguente insorgere delle malattie che possono portare alla morte della persona coinvolta. La Cassazione, nel confermare la sentenza di condanna al risarcimento del danno non patrimoniale sofferto dal lavoratore affetto da placche pleuriche causate dall’esposizione ad amianto , afferma.
Ne sa qualcosa il Sig. L’ amianto , uccide anche i dipendenti delle Poste Italiane. Nel respiro normale l’emissione di vapore acqueo (dentro al quale si annida il virus) raggiunge il metro, se parliamo ad alta voce la distanza aumenta, quando tossiamo o starnutiamo possiamo lanciare cellule infette anche ben oltre i due metri. In quanto tale, per preservare la salubrità dell’aria respirata , occorre che il suo smaltimento e la sua sostituzione avvengano in modo corretto e da professionisti del settore.
Le fibre e le polveri di amianto , infatti, sono inalabili dall’uomo e, essendo cancerogene, possono causare gravi patologie. Ma prima dobbiamo fare le discariche, e per questo bisogna parlare con la popolazione, far tornare la fiducia nelle istituzioni.
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