giovedì 25 ottobre 2018

Bitume di giudea fotografia

Bitume di giudea fotografia

Englische Buchreihen von bei Thalia entdecken und bestellen! Collegamenti esterni. Idrocarburo impiegato nella pratica delle incisioni a morsura delle matrici da stampa in quanto si altera alla luce solare e esposto ai raggi schiarisce in proporzione alla loro intensità.


Bitume di giudea fotografia

Bitume di Giudea su peltro, un improbabile pastrocchio non una fotografia. All’inizio dell’Ottocento si pensava e si dedicava grande impegno alla ricerca di metodi per la produzione di immagini di fronte alla richiesta di un mercato di massa in rapida espansione, queste ricerche di nuovi mezzi di riproduzione iconografica erano molto diffuse e spesso coronate da grandi. L’immagine apparì invertita, con gli oggetti bianchi sul fondo nero. Questo negativo non soddisfò Niepce, che proseguì la ricerca di un procedimento per ottenere direttamente il positivo. E’ di colore nero, molle e poco fluido.


Il più conosciuto è quello di Giudea e si estrae dal Mar Morto. Messo al corrente sui dettagli del procedimento eliografico di Niepce, Daguerre lo perfezionò grandemente, al punto da meravigliare lo stesso Niepce. Titel bekannter englischer Buchreihen auf einen Blick bei Thalia entdecken! Per realizzare queste prime fotografie Nièpce utilizzò lastre di peltro cosparse di un derivato del petrolio denominato “bitume di giudea”. Si trattava di un materiale con la caratteristica di indurirsi alla luce e permettere così la successiva eliminazione delle parti non indurite, poi c’era l’inchiostrazione e la stampa finale su carta.


Bitume di giudea fotografia

Scopri le migliori offerte, subito a casa, in tutta sicurezza. La restante parte rimasta morbida è lavata via con olio di lavanda. L’esposizione della prima fotografia durò circa ore. Da un lato strada, dall’altro memoria, riunite nel tema di questa prima edizione, Street Memories. La fotografia permette di raggiungere l’eternità attraverso il momento”, diceva uno dei più grandi fotografi di sempre, Henri Cartier Bresson.


Ed è grazie alla chimica se riusciamo a trasformare un attimo di vita in una traccia che sopravvive nel tempo: sono le sostanze fotosensibili, insieme all’apparato ottico della macchina fotografica , a renderlo possibile. Come ogni domenica arriva il Quiz della settimana firmato DArteMA. Scopriamo insieme le origini della storia della fotografia. Come sempre dieci domande che mettono alla prova le nostre conoscenze sulla materia.


Non preoccupatevi, non è nulla di complesso. Avrete letto, studiato o sentito dire la risposta di ognuna delle domande che vi troverete ad affrontare. Ma i suoi sforzi conobbero una svolta decisiva quando, facendo esperimenti di litografia, notò che una sostanza chiamata bitume di Giudea era sensibile alla luce.


Si tratta di un materiale sensibile alla luce in ciò che è accettato come il primo completo processo fotografico, cioè, capace di produrre risultati durevoli resistenti alla luce. Giudea , sottoesposto, su stagno bianco riflettente. Dopo tanti anni di esperimenti con varie sostanze era riuscito a realizzare la prima fotografia. Quindi da una lastra di peltro spalmata di bitume di giudea e dopo ore di esposizione era venuta fuori la prima immagine.


Bitume di giudea fotografia

Era un’immagine positiva, ma era la prima fotografia al mondo ad essere realizzata. Un altro collaboratore fu Niepce, il primo ad ottenere qualcosa con delle lastre di metallo ricoperte di bitume di giudea (sostanza che schiarisce debolmente alla luce). Proprio dai tentativi effettuati in quegli anni, ci rimane quella che tutt’oggi è considerata la prima fotografia della storia. ESPOSIZIONE: in fotografia, indica il tempo durante la quale la sostanza sensibile viene posta all’azione della luce. In foto vedete la prima foto accostata a una versione colorata in seguito.


La fotografia è stata scattata dalla finestra del piano superiore dello studio di Niépce nella regione francese della Borgogna. Un invenzione che stravolgerà il modo di concepire le immagini. Un volto, una macchina che passa veloce, scorci di natura e paesaggi, opere d’arte, o magari la foto di un compleanno nel momento di spegnere le candeline della torta. Comunque sia, le figure impresse sul supporto risultano troppo deboli e non si riesce a fissarle permanentemente. Eliografia= piatto di peltro con bitume di Giudea, una vernice o lacca asfaltica, sensibile alla luce.


Il resto si toglieva con la trementina. La sensibilità del bitume alla luce era troppo bassa e il processo produceva un’immagine imprecisa. Il bitume si induriva nelle zone esposte al sole.


Niépce ottiene una buona copia a contatto su lastra di peltro spalmata di bitume di Giudea del ritratto del cardinale di Reims. Niépce espone una lastra per eliografia nella camera oscura ed ottiene la prima fotografia conosciuta.

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